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![]() Tweet TANG (618-907). Dinastia imperiale cinese. Consolidò l'unità della Cina dopo il lunghissimo periodo di frammentazione e invasioni seguito alla caduta degli Han (221 d.C.) e la breve riunificazione dei Sui (589-617). Estese il dominio cinese sull'Asia centrale, lungo l'asse della via della seta, sino all'attuale Uzbekistan. Nel periodo Tang si consolidarono le istituzioni amministrative secondo linee di uniformazione territoriale, mentre continuava a declinare il ruolo dell'aristocrazia a vantaggio dei funzionari-letterati il cui reclutamento avveniva con sempre maggiore regolarità attraverso gli esami imperiali, basati sui principi della filosofia politica confuciana. Nella prima parte dell'epoca Tang si accrebbe vistosamente l'influenza del buddhismo, i cui potenti monasteri assunsero rilevanza anche politica. Si delineava così l'ipotesi della creazione di uno stato universale buddhista, alla cui costruzione ideologica concorsero intellettuali provenienti da tutto il mondo buddhista e che ebbe in Fazang il più attivo rappresentante. Una parziale attuazione di tali disegni si ebbe sotto il regno dell'imperatrice Wu (683-705), vedova dell'imperatore Gaozong, che anzi creò nel 690 una propria effimera dinastia (Zhou). La reazione restauratrice portò a un brusco ridimensionamento delle aspirazioni politiche delle gerarchie monasteriali buddhiste e a una riconferma (sostanzialmente mai più rimessa in discussione) della laicità dello stato imperiale cinese e dei suoi fondamenti etico-politici confuciani, mentre vi fu, per contrasto, una notevole rivalutazione del taoismo. Nel 751 l'espansione in Asia centrale delle armi cinesi fu bloccata dalla sconfitta nella battaglia del Talas contro i musulmani che estendevano il proprio controllo dalla Persia verso la Transoxiana. Talas non segnò tuttavia un crollo nelle posizioni cinesi quanto un limite, mai più superato, verso occidente. Nel contempo la supremazia acquisita dalla Cina nei confronti del Tibet veniva messa in discussione dalla vitalità aggressiva di quel popolo, che da poco aveva assorbito una particolare forma di buddhismo mahayana. Anche nel sudovest la superiorità cinese veniva messa in discussione, negli stessi anni, da Nanzhao, affermatosi tra lo Yunnan e la Birmania attuali. Ma la sfida più forte alla dinastia venne dalla vasta insurrezione capeggiata dal generale An Lushan nel 755. Essa poté venir domata solo nel 763 con gravissime perdite, con l'aiuto di truppe turche (gli uighuri) da poco stanziatesi in Mongolia. Superata la crisi della metà dell'VIII secolo la dinastia Tang poté proseguire il proprio sviluppo sino alla fine del IX, quando una crisi definitiva, in cui si unirono insurrezioni contadine e la pressione di potenti confederazioni nomadi, la costrinse a cedere il potere (907), dando l'avvio a mezzo secolo di nuova frammentazione della Cina prima dell'avvento dei Song nel 960. L'epoca Tang fu una delle più felici della Cina dal punto di vista culturale: nell'VIII-IX secolo nacque e si diffuse la stampa xilografica dei libri, stimolati dalla vasta domanda di testi popolari buddhisti e di riedizioni di opere classiche per il crescente numero dei letterati-funzionari. Di altissimo livello fu anche la produzione poetica e letteraria; si affinarono la scultura e la produzione di porcellane e notevoli progressi furono compiuti in campo agronomico, tecnico e scientifico. |
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